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domenica 8 maggio 2011
lunedì 2 maggio 2011
OSCAR e la Dama in Rosa
Valeria Valeri
Oscar e la Dama in Rosa
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Lo spettacolo
Il piccolo principe di Saint Exupéry è un bambino venuto da un altro mondo per insegnarci che cos''è la vita, l'Oscar di Eric-Emmanuel Schmitt è un bambino che sta per andare all'altro mondo e ci insegna che cos''è la morte.
Non si tratta però di un testo triste, risulta anzi piacevole e rasserenante, oltre che coraggioso.
L'autore, quarantacinquenne, lionese e di fama internazionale (soprattutto dopo la versione cinematografica del suo Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, interpretato da Omar Sharif) ha una poetica sintonia con il mondo dell'infanzia, microcosmo in cui si agitano, allo stato molecolare, tutti i sentimenti, i desideri e le paure che rendono tanto complicata la società degli adulti.
Il testo si svolge durante gli ultimi tredici giorni di vita di un bambino di dieci anni malato di leucemia, Oscar, e la dama in rosa del titolo è un’anziana volontaria dell'ospedale, in camice rosa, che rappresenta per il bambino l'unico interlocutore in grado di dare un significato alla fase finale della sua vita, perché sia i genitori, annichiliti dal dolore, sia i medici, delusi dalla loro stessa impotenza, evitano di parlare sinceramente con lui, impedendo ogni spontaneità di rapporto.
Il testo affronta quindi due fra i più forti tabù dei nostri giorni, la morte e la vecchiaia, mettendone in luce le insospettate potenzialità, ricche di valori umani da non sprecare.
Nonna Rosa, come la chiama Oscar, gli propone un gioco: fingere che ognuno dei pochi giorni di vita che gli restano duri dieci anni. Ogni decennio vissuto presenterà gioie e dolori che Oscar potrà offrire a Dio in una lettera quotidiana, in cui gli chiederà di soddisfare un desiderio.
Oscar non è stato allevato religiosamente, e inizia questo dialogo con diffidenza e impaccio, ma a poco a poco, indirizzato dall'esuberante e affettuosa vecchietta, scopre un nuovo modo di vedere se stesso e gli altri, e un nuovo modo di comunicare, che cambierà per sempre la vita di chi si troverà vicino a lui in quegli ultimi giorni aperti sull'infinito.
Valeria Valeri
Attrice teatrale, doppiatrice e attrice cinematografica italiana.
Una delle regine della commedia italiana, per quanto riguarda il doppiaggio l’attrice divenne la voce di Natalie Wood in La grande corsa di Maggie Smith, in Invito a cena con delitto (considerato dagli esperti la sua prova di doppiaggio più riuscita), Diana Douglas in Vizio di famiglia, Pauline Taylor in Arancia meccanica di Stanley Kubrick e diverse altre, anche in serie televisive molto popolari come Capitol e Beautiful.
Doppiò anche alcune attrici straniere che recitano in film italiani, come Betsy Blair ne I delfini (1960), Martine Carol in Vanina Vanini di Roberto Rossellini (1961), Marina Vlady in L'ape regina di Marco Ferreri (1962) e persino Margaret Lee in Due samurai per cento geishe di Giorgio Simonelli (1964).
Informazioni
Il teatro Ghione si trova a Roma, |